Guida pratica – Come scegliere tra Arti Marziali e Sport da Combattimento

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Mi sono accorto, in tanti anni di insegnamento, che molte persone quando si avvicinano per la prima volta al mondo delle arti marziali rimangono un po’ perplessi dall’enorme possibilità di scelta.

Infatti non solo esistono centinaia di stili marziali diversi (e migliaia di sotto-stili), ma a volte gli “addetti ai lavori” sembrano usare termini come “sport da combattimento”, “arte tradizionale” o “arte marziale” in maniera intercambiabile.

In questo post ho pensato quindi di fare un po’ di chiarezza sull’argomento. Nelle prossime righe, cercherò di chiarire innanzitutto la differenza tra termini come “arti marziali” e “sport da combattimento” e in seguito cercherò anche di darti qualche indicazione utile per scegliere la disciplina più adatta a te.

Cominciamo col fare una precisazione: gli sport da combattimento e gli stili tradizionali sono due sotto-categorie nella macrocategoria delle Arti Marziali.

Per la precisione è bene pensare alle Arti Marziali come all’insieme dato da tre elementi: stili tradizionali, sport da combattimento e sistemi di Difesa Personale.

Per ora lasciamo da parte i sistemi di Difesa Personale (dirò qualche parola in più verso la fine dell’articolo) e concentriamoci sui primi due elementi.

Quali sono le differenze tra gli Stili Tradizionali e gli Sport da Combattimento?

A grandissime linee, gli stili tradizionali sono discipline che si preoccupano soprattutto del corredo culturale della specifica arte. Il Kung Fu, per esempio, è un’arte di origine cinese che mantiene vivo il legame con la tradizione attraverso lo studio di tecniche, forme e movimenti mutuati dal passato.

Gli sport da combattimento presentano talvolta dei forti elementi culturali (come nel caso della Muay Thai, una disciplina thailandese), ma il focus principale di tali discipline è proprio il combattimento sportivo.

A volte c’è una sovrapposizione molto forte tra arti tradizionali e sport da combattimento. La già citata Muay Thai, ad esempio, mantiene legami saldissimi con la tradizione e tali legami influenzano anche il modo in cui gli incontri sportivi si svolgono (dal punto di vista delle tecniche – proibite o permesse, del vestiario, dei riti pre-gara, ecc.).

In altri casi i legami con la tradizione sono molto flebili; è il caso per esempio delle Mixed Martial Arts (MMA), che pur nascendo dall’evoluzione di diversi stili tradizionali, al giorno d’oggi hanno un focus esclusivamente sportivo. Sono quindi discipline molto “agnostiche”, che mettono da parte lo studio della tradizione per concentrarsi esclusivamente su ciò che funziona all’interno del ring.

Sono più efficaci le arti tradizionali o gli sport da combattimento?

Partiamo dal presupposto che se desideri studiare una disciplina per un tuo gusto personale, dovresti farlo, senza preoccuparti delle sue applicazione o della sua efficacia.

Tuttavia, se parliamo di quale disciplina sia meglio allenare per sviluppare capacità di combattimento, il discorso si fa più complesso e controverso – tanto che ho creato un documentario di oltre 5 ore che tratta proprio questi temi nel dettaglio (se ti interessa puoi guardare il documentario cliccando qui).

Quello che posso intanto accennarti è che, in linea di massima, gli sport da combattimento sono decisamente migliori per quanto riguarda la preparazione fisica, tecnica e mentale al combattimento.

Gli stili tradizionali siano avvolti da un alone leggendario e sembra che i praticanti delle antiche arti marziali siano praticamente invincibili, ma questa è un’idea che si perpetua grazie ai film e che non trova davvero riscontro nella realtà.

Con ciò non intendo dire che gli stili tradizionali siano del tutto inutili per il combattimento – semplicemente sono meno efficaci rispetto agli sport da combattimento.

Come accennato, gli stili tradizionali sono l’espressione guerriera di un popolo in un contesto storico e culturale, mentre gli sport da combattimento sono pensati per permettere a due avversari di combattere secondo delle regole ben definite in relativa sicurezza.

Per fare un esempio, lo sparring tipico degli sport da combattimento ti prepara molto di più agli imprevisti: l’aver già sperimentato lo shock di un pugno in faccia può dare quel minimo di esperienza in più che ti consente di andartene con le tue gambe.

D’altro canto, nelle arti tradizionali si allenano soprattutto sequenze di attacco memorizzate o coreografie preordinate, che vanno benissimo per insegnare una motricità, ma la realtà non va mai per il verso giusto.
È come pensare di andare in un paese straniero e parlare solo con frasi imparate a memoria: ci puoi forse ordinare un caffè al bar, di certo non sostenere un’argomentazione complessa.

Quindi, posto che né stili tradizionali né sport da combattimento sono la soluzione ideale per imparare a difendersi oggi (per capire come mai ti consiglio di guardare il documentario gratuito sulle 4 ere della Difesa Personale), se dovessi scegliere tra le due alternative allora punterei indubbiamente sugli sport da combattimento.

Giusto per puntualizzare… gli stili tradizionali sono quindi inutili?

Assolutamente no.

Vanno usati per quello che insegnano: grande motricità, disciplina, cultura e crescita personale.

Ma usare uno stile tradizionale a fini di difesa penso che sia come voler andare in bicicletta in America.

Non è impossibile, e nel caso ci riuscissi saresti davvero un grande, ma non è certo il mezzo migliore.

Gli stili tradizionali nascono e si sviluppano all’interno di una determinata cultura, in periodi particolari e in condizioni uniche: nel mondo moderno non vanno bene per la difesa.

  • Un qualsiasi pugile dopo sei mesi di pratica può mettere in seria difficoltà un avversario con qualche anno di stili tradizionali alle spalle.

La chiave dell’efficacia è la specializzazione: essere generalisti, come accade in uno stile tradizionale ricco di tecniche risalenti al medioevo è svantaggioso e più lento da apprendere di uno sport da combattimento incentrato su pochi colpi (o proiezioni) ripetuti fino alla nausea.

  • Per contro i tradizionali hanno di solito programmi mediamente vasti e più interessanti rispetto a molti sport da combattimento.

Scopri i maestri disonesti

Conclusioni

Se sei indeciso tra sport da combattimento e stili tradizionali,  potresti valutare di provarli entrambi per un breve periodo di tempo, per poi indirizzarti verso quello che preferisci.

  • Non fare l’errore di decidere in base a una lezione di prova.

Questa, nel 99% dei casi, è completamente inutile.

Meglio praticare con impegno per almeno un anno per acquisire quelle conoscenze di base che ti daranno poi le competenze per aggiustare il tiro nel caso in cui la tua prima scelta non si riveli giusta per te.
Ho visto tanti ragazzi cominciare con gli sport da combattimento, spinti dall’esigenza di autoaffermarsi in una disciplina estremamente fisica, finire innamorati di stili tradizionali.

Allo stesso modo c’è chi inizia un percorso tradizionale e si sposta sulle discipline più sportive.

C’è anche chi decide di praticarli entrambi contemporaneamente.

Non esiste LA strada, esiste LA TUA strada e tutto inizierà a essere più chiaro dopo un anno o due di pratica.

Inizia ad allenarti seriamente in una buona palestra e vedrai che se anche poi deciderai di cambiare non sarà stato tempo sprecato.

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Cliccando su questo link avrai accesso al documentario sulle 4 ere della Difesa Personale. 

“oggi sii umile, sorridi e allenati perché presto sarà già domani”

Alla prossima
Enrico Luciolli

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