I motivi che nessuno ha il coraggio di dire per cui le arti marziali sono uno degli sport più sputtanati in Italia.

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Ecco perché spero che il darwinismo faccia presto il suo corso portando all’estinzione i maestri disonesti e i testimoni di Geova delle arti marziali.

È domenica mattina, stai dormendo e non hai nessuna intenzione di alzarti per almeno un’altra ora.

Senti squillare il campanello, con insistenza.

Ti metti un cuscino in testa, cerchi di fare finta di nulla ma il campanello continua a suonare.

In preda alla disperazione ti alzi, apri la porta e in men che non si dica ti trovi a cercare di convincere un Testimone di Geova che della salvezza eterna non te ne frega nulla.

Cosa c’entrano i testimoni di Geova con le arti marziali?

Drammaticamente molto.

Il settore delle arti marziali in Italia è molto compromesso se non addirittura sputtanato, e la colpa di tutto ciò è dovuta soprattutto a due categorie di persone: i maestri disonesti e gli allievi di questi ultimi che vanno in giro a evangelizzare il prossimo.

A breve cercherò di essere più chiaro su come maestri disonesti/impreparati e allievi invasati siano legati tra loro ma prima di tutto è necessario che tu sappia che negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a un terribile impoverimento nelle arti marziali, dovuto a troppe persone che (in modo tipicamente “italiano”) hanno pensato di poter fare soldi fregando il prossimo e sono riuscite a creare una falsa cultura, discreditando il lavoro di chi si impegna a diffondere la propria arte.

Di bravi insegnanti e maestri per fortuna ce ne sono ancora parecchi ma purtroppo oggi sono la minoranza.

Se facciamo un fotografia della situazione italiana allora possiamo vedere che spopolano corsi istruttori di un fine settimana, presunti maestri  che ottengono diplomi e cinture nere solo perché portano più guadagni a determinate federazioni, persone che insegnano senza uno straccio di titolo (non hanno nemmeno quello falso), istruttori che plagiano gli allievi o che li feriscono inutilmente in allenamento. Insegnati bulli, avidi e impreparati.

C’è poco da dire: lo squallore, tecnico ed etico raggiunto in molte palestre italiane a me fa davvero schifo per cui il mio obiettivo, con questo blog, e più nello specifico con questo articolo è fare in modo che sempre più persone diventino consapevoli e che questa presa di coscienza possa aiutare a far presto estinguere i maestri disonesti.

P.S. ho scritto a tal proposito una piccola guida gratuita che ti aiuti a riconoscere i 7 maestri più schifosi che esistono in giro.
Se non l’hai ancora fatto ti invito a scaricarla cliccando sull’immagine qui sotto.

 

Scopri i maestri disonesti

 

 

 

Le arti marziali sono un’attività motoria estremamente complessa.

Ovvero: non puoi diventare istruttore in poco tempo

 

Questo è forse il cardine della faccenda.

Non ci si può improvvisare maestri!

La formazione non è qualcosa su cui scherzare, in particolar modo quando coinvolge la trasmissione di un sapere molto articolato come le arti marziali.

Ti fideresti a farti mettere dei punti di sutura da qualcuno che dice di essere diventato medico grazie a un video su YouTube?

Ovviamente la risposta è NO.

Tuttavia, dal momento che oggi le arti marziali non sono un’attività che le persone sono costrette a imparare per sopravvivere, si tende ad essere molto più rilassati e indulgenti nei confronti di qualcuno che cerca di venderci del fumo.

Molte persone, forse per buona fede o per ingenuità, non indagano sulla vera preparazione del loro insegnante e finiscono, quindi, nelle palestre sbagliate dove inevitabilmente vengono manipolate.

Mi spiego meglio: un insegnante che si improvvisa, che non ha una formazione solida e alle spalle l’esperienza sufficiente per insegnare a qualcuno, ha così poco da trasmettere che si trova costretto a mettere in atto dei veri e propri plagi per continuare ad avere allievi ai quali spillare quattrini.

Questi improvvisati delle arti marziali raccontano balle, convincono la gente di essere gli unici detentori della verità, traumatizzando le persone e provocano infortuni al fine di manipolare gli allievi.

È molto semplice: se qualcuno là fuori ne sa più di loro e ha una professionalità maggiore della loro, sono costretto a imbrogliare per tenersi stretti gli allievi, perché sanno già che nel momento in cui un allievo entrerà in un’altra palestra loro avranno perso un cliente.

La cosa che funziona meglio per tenersi stretti gli allievi e evitare che vadano a curiosare in altre palestre (o che si facciano influenzare da altri praticanti) è creare una piccola setta.

Inoltre creare una piccola setta non solo rende la palestra più profittevole dal punto di vista economico ma da anche più soddisfazioni all’ego del maestro.

Questa è la ragione per cui i maestri che si spacciano per profeti sono la rovina dell’intero settore delle arti marziali.

Un bravo maestro di arti marziali dovrebbe lavorare con serietà, specializzandosi in uno specifico settore in modo da mettere la sua esperienza al servizio degli allievi.

Non ci sono scorciatoie, corsi di pochi giorni, segreti rivelati o pillole magiche che ti possano trasformare in maestro in brevissimo tempo – chi sostiene una cosa simile è solo un truffatore.

 

La cintura del maestro vale meno di quella dell’allievo.

È un dato di fatto: se un insegnante o maestro si rende conto di non avere strumenti per reggere una concorrenza più preparata e strutturata può fare due cose:

a)    Farsi un esame di coscienza, rivedere la struttura dei suoi programmi, mettersi in discussione e migliorare

b)   Barricarsi dietro a ogni sorta di titoli astrusi, titoli e riconoscimenti sconosciuti, convincendo i suoi allievi di essere il detentore dell’unica verità

Eccoci al secondo punto fondamentale: un maestro insicuro, impreparato o disonesto ha paura del confronto con altre realtà e teme quindi che i propri allievi facciano esperienze in altre palestre o contesti.

La soluzione?

Come anticipato prima, la soluzione, è trasformare la propria scuola in una specie di setta.

Gli allievi sfornati da tali maestri si riconoscono subito: sono degli invasati (e parlo di fanatismo, non di entusiasmo) che non fanno che rompere le scatole a tutti gli amici per convincerli ad andare in palestra con loro.

Sono il peggiorativo dei testimoni di Geova applicati alle arti marziali.

Bada bene, io non ho niente contro i testimoni di Geova ma non approvo il loro modo di trovare nuovi adepti perché lo ritengo invasivo degli spazi altrui e quindi quando questo stesso modo viene applicato per promuovere delle scuole di arti marziali dai dubbi valori la cosa mi da incredibilmente fastidio.

 

La mia esperienza

Premetto che di solito al di fuori della palestra io non parlo quasi mai di arti marziali e ho una vita sociale indipendente dal mio lavoro.

Dal momento poi, che il mio settore è molto sputtanato, preferisco parlarne il meno possibile, specialmente con chi non mi conosce già o con chi non mi chiede espressamente informazioni in merito.

Tuttavia, parlando con persone appena conosciute, a volte capita che casualmente scoprano che lavoro faccio.

Ciò che succede poi è talmente prevedibile che se ci si potessero fare dei soldi scommettendo, ora sarei ricco.

Nello specifico quando mi imbatto in un marzialista “setaiolo”, questo mi tira una pippa di mezz’ora su come l’arte che fa lui è la migliore nell’universo e il suo sensei, sifu, guro, arjan, gran maestro sia l’ultimo depositario del vero 4° segreto di Fatima.

Parte in quinta senza prendersi la briga di capire quanto ne sappia io, e comincia di solito la sua opera di evangelizzazione in cui cerca di convincermi a mollare tutto per seguire il suo maestro.

Quando sono più fortunato invece il “settaiolo” si limita a guardarmi con disprezzo come se fossi un eretico dato che non sono un fedele la sua religione-marziale.

Questi sono gli evangelizzatori delle arti marziali.

Rompono le scatole al prossimo per tirarli dentro alla loro setta.

 

Ti confesso che una volta stavo a sentirli perché speravo che ne potesse scaturire un dialogo ma poi con l’esperienza ho capito che per chi è finito in una setta-marziale servirebbe un esorcismo per cui ho imparato a liquidare i “settaioli” con una semplice frase:

“se fai arti marziali e ti piace, pensa ad allenarti e non ad evangelizzare il prossimo.”

 

Il cambiamento

Credo che il cambiamento vero possa avvenire solo tramite la buona volontà e il buon esempio, facendo il proprio lavoro al meglio.

Mistificare, fare false promesse, stressare il prossimo per convincerlo forzosamente delle tue idee non è cambiamento, è truffa.

Prendi questo blog: non costringo nessuno a leggerlo. Se mi incontri per strada non cerco certo di convincerti a leggerlo o te ne recito delle parti a memoria.

Se lo stai leggendo è perché probabilmente ti interessa, altrimenti avresti abbandonato al massimo due righe sotto al titolo.

 

Il concetto è molto semplice, e si basa sulla professionalità, quella vera e che dovrebbe essere presente in ogni lavoro, dal più semplice al più complesso: un bravo insegnante non si dovrebbe mai spacciare per profeta.

Non si riempie la bocca di titoli e non mette i propri allievi in condizione di fare proselitismo.

 

In palestra io sono e sarò sempre Enrico – i miei allievi sanno perfettamente il mio valore indipendentemente da qualsiasi titolo.

 

È una questione di rispetto nei confronti del prossimo: i miei allievi sono disciplinati e raggiungono gli obiettivi senza bisogno di rivolgersi a me come se fossi superiore a loro.

  • Chi possiede autorevolezza non ha bisogno di imporre la propria autorità.

 

Non solo: penso sia dovere di ogni insegnante promuovere l’intera categoria, e incoraggiare i propri allievi a raccogliere nuove esperienze formative.

Quando ho conosciuto maestri molto qualificati, li ho invitati a insegnare nella mia palestra.

Proprio l’anno scorso ho aperto, per il maestro Nguyen Huu Sang, un corso di Vovinam Viet Vo Dao a Verona.

È una persona preparatissima, che risulta unico italiano accreditato come Maestro da parte della federazione mondiale di Vovinam. In quanto possessore di una palestra ho il dovere di fornire il meglio ai miei allievi.

La stessa cosa, per esempio, feci anni fa per il Brazilian Jiu Jitsu accogliendo nella mia palestra i fratelli Leteri.

E quest’anno l’ho fatto per lo Sritrairat.

  • Sono sempre felice di conoscere e accogliere grandi esperti di arti marziali.

 

Per concludere, chi insegna male o truffa le persone può avere anche un piccolo guadagno personale, ma di fatto crea un grave danno all’intera categoria di marzialisti e maestri che si sono sempre impegnati per diffondere le loro arti.

Se tutti coloro che si iscrivono a un corso riuscissero a fare un’esperienza costruttiva e venisse insegnata la qualità della formazione di valore, non ci sarebbero più scuole sette, rivalità né difficoltà a diffondere la conoscenza e le esperienze valide.

 

Il concetto è molto semplice: chi riceve una corretta formazione sarà in grado di dare lustro all’intera categoria.

Chi compra abitualmente formazione di qualità e non viene traumatizzato da cattive esperienze continuerà a comprarne e fornirà una buona immagine del settore a chi si rivolgerà a lui per avere informazioni.

 

Al contrario chiunque venga truffato (esplicitamente o meno) e si trova di fronte ad esperienze negative, poco formative o prive di risultati concreti sicuramente smetterà di praticare arti marziali e diffonderà una cattiva immagine del settore.

 

Perché tutto questo discorso?

Perché la professionalità e la formazione sono aspetti importanti, imprescindibili per chi desidera diffondere la conoscenza.

Si può essere dei grandi marzialisti, ma non avere la minima idea di come si imposta una didattica o di come si trasmette il sapere.

L’insegnamento è una disciplina a sé stante, complessa ed entusiasmante, che fa la differenza tra un allievo insoddisfatto e uno realizzato.

Per questo sto portando avanti un progetto che punti a realizzare un corso professionale di formazione per insegnanti, che dia la possibilità di certificare l’onestà e la solidità della didattica in primis.

Per portare a compimento il progetto occorreranno anni ma vorrei che questo fosse il mio contributo per aiutare il settore a crescere a livello professionale e qualitativo, per estinguere situazioni incresciose di incompetenza e truffa ai danni del pubblico e di chi si rivolge al mondo delle arti marziali.

 

P.S.
A titolo esemplificativo nella foto di copertina è raffigurato la pubblicità di un corso istruttori di Krav Maga ma l’articolo non parla del Krav Maga. L’articolo si riferisce a ogni settore marziale, dagli stili tradizionali agli sport da combattimento passando per la difesa personale.

 

 


“oggi sii umile, sorridi e allenati perché presto sarà già domani”

Alla prossima
Enrico Luciolli

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