Immagina per un istante di essere tornato un ragazzino di terza media:
Lo zaino strapieno di libri ti sta facendo camminare in modo goffo ma stamattina questo è l’ultimo dei tuoi pensieri perché sei più agitato del solito.
C’è un’importante interrogazione di matematica e le possibilità, che oggi sia tu la vittima sacrificale che verrà immolata alla lavagna, sono molto alte.
Lungo tutta la strada che separa casa tua e il banco, parlotti tra te e te, ripassando nervosamente un po’ di formule alternate a qualche preghiera.
Non sei ancora nel panico totale perché tutto sommato ieri hai studiato un pochino con un paio di tuoi compagni e se anche oggi toccherà a te, sei ancora moderatamente fiducioso di potercela fare…
…e poi per non rischiare troppo questa mattina, prima di entrare in classe, hai fatto voto al Signore di accendere almeno una decina di ceri se non verrai chiamato alla lavagna.
Proprio mentre stai poggiando a terra il tuo zaino con la coda dell’occhio vedi entrare in aula il profe.
Lui dice: “Buongiorno ragazzi!”
E mentre rispondi “Buongiorno”, in coro con i tuoi compagni, pensi in modo preoccupato:
– speriamo che lo sia davvero! –
Ti siedi al tuo posto e non fai neanche in tempo a tirare fuori i libri per sbirciare qualche formula che senti chiamare subito il tuo nome.
E in quel momento sei quasi sicuro che il tuo cuore abbia saltato almeno un paio di battiti.
Sapevi che era molto probabile che oggi toccasse a te ma con tutte le preghiere che avevi detto speravi almeno di non essere il primo.
Esci alla lavagna e prendi il gessetto.
Guardi la tua mano e vedi che inizia a tremare perché sai che non sarà facile superare questa prova.
Il profe inizia a farti scrivere un po’ di numeri e lettere alla lavagna.
All’improvviso, prima ancora che tu abbia finito di scrivere le ultime cifre, un brivido ti percorre la schiena.
Hai già capito di non conoscere bene le specifiche formule di cui avresti bisogno per risolvere l’equazione che il profe ti sta dettando.
Hai studiato troppo poco e in modo troppo approssimativo rispetto al livello di dettaglio e di comprensione di cui avresti bisogno in questo momento.
In un istante realizzi che l’idea di studiare assieme ai tuoi amici non è stata poi così geniale.
Loro anche se sono molto simpatici, in matematica vanno decisamente peggio di te e ciò che avete ripassato ieri, era ad un livello di difficoltà ridicolo rispetto a quello di cui avresti bisogno oggi.
Non c’è più nulla da fare ormai il panico è totale.
Un’insufficienza sarà dura da spiegare a casa…
…e il terrore di una punizione questa volta è ancora più grande perché questo sabato c’è la festa a casa di Francesco.
Lui ti doveva un favore e con la scusa che Giulia della III° B è la sua vicina di casa, l’ha invitata apposta per te alla sua festa.
Sono mesi che aspetti questo momento!
Nella tua testa già t’immaginavi che finalmente avresti potuto restare un po’ da solo con lei…
…e che tutto sarebbe andato come nei tuoi sogni.
“Allora?
Ci diamo una mossa?”
E’ la voce del Profe che come una sberla ti colpisce e ti riporta alla cruda realtà.
La verità è che tu sei lì imbambolato a guardare la lavagna come una mucca che fissa il treno e non sai come cavartela.
Per un momento speri che il Profe abbia un attacco cardiaco.
Lo fissi per un attimo speranzoso ma noti subito che lui è in ottima salute…
…e capisci che davanti a te ci sono solo 2 strade:
arrendersi o improvvisare…
…anche se sai già che nessuna delle due ti condurrà alla sufficienza.
Lo scenario è terribile…
…ma c’è una buona notizia:
ti puoi rilassare perché questa è solo una storiella e tu non sei davvero quel ragazzino delle medie.
Tuttavia, t’invito a non prenderla troppo alla leggera perché, anche se questa situazione specifica non è reale, nella vita, situazioni anche peggiori di questa capitano di continuo…
…al lavoro, nello studio, con le persone con cui abbiamo delle responsabilità e perfino per strada.
Le persone spesso invece che prepararsi seriamente aspettano fino a quando ormai è troppo tardi, per poi essere costrette a improvvisare o arrendersi, pur sapendo che questa strada condurrà al fallimento.
Se per esempio ti devi difendere, e non sei adeguatamente preparato per farlo, è molto probabile che nel mondo reale tu possa perdere molto di più della festa con Giulia della III° B.
La difesa personale è la matematica delle arti marziali e richiede tantissimo studio.
Scherzi a parte, magari tu in matematica andavi benissimo, per cui con te l’esempio non funziona ma, se trascendi il paragone scolastico, quello che sto cercando di dirti è che la difesa personale è quanto di più difficile tu possa studiare nel campo delle arti marziali.
Solo una preparazione strutturata in modo professionale può darti delle chance di superare l’interrogazione del mondo reale.
Studiare a cavolo, allenarsi con compagni inadatti e non fare le corrette simulazioni è il modo giusto per finire, bocciati se si tratta di matematica, o per venire schiacciati come un chicco d’uva se si tratta di difesa personale.
Il mestro Miaghi nel film Karate Kid diceva al suo allievo Daniel:
Quando cammini su strada, se cammini su destra va bene.
Se cammini su sinistra, va bene.
Se cammini nel mezzo, prima o poi rimani schiacciato come grappolo d’ uva.
Ecco, Karate è stessa cosa.
Se tu impari Karate va bene.
Se non impari Karate va bene.
Se tu impari Karate-Speriamo, ti schiacciano come uva.
Se prendi un impegno o decidi di studiare qualcosa è meglio che tu lo faccia al meglio.
Se t’interessa la difesa personale, è bene che tu sappia che, come ti dicevo prima, questa è la materia più complessa nel campo delle arti marziali e non puoi cavartela con un corso di Difesa-Personale-Speriamo.
Per avere delle serie possibilità di portare a casa la pelle in una situazione reale hai bisogno di avere le capacità fisiche di un ottimo atleta, molta esperienza di combattimento e un repertorio tecnico vastissimo.
Nel mondo reale le variabili sono quasi infinite e se non hai una vera abilità ma conosci solo qualche trucchetto ti schiacceranno come un chicco d’uva.
Purtroppo però non tutti gli insegnanti hanno il coraggio di dire la verità.
Perché?
La ragione è semplice e si chiama denaro!
Avidità ed educazione non vanno mai d’accordo.
Per fare qualche soldo, molti hanno pensato di fare un business con la difesa personale, aprendo dei corsi senza didattica e della durata di poche ore (o di pochi mesi) rivolti indiscriminatamente a tutti.
E qui nasce il problema.
Perché per tenere aperti corsi del genere bisogna per forza mentire.
Se dici alla signora Giuseppina che ha 40 anni, è sovrappeso ed è dalle superiori che non fa più sport che per difendersi servono anni di preparazione e che dovrà sudare, combattere e impegnarsi tantissimo…
…è chiaro che i soldi del corso non li tirerà fuori mai.
Ma è giusto così!
La signora Giuseppina nel 90% dei casi non è adatta a un percorso del genere.
Se poi lei non è disposta a fare i sacrifici necessari per recuperare la propria forma fisica e non è disposta a impegnarsi in un percorso serio…
…allora è meglio che se ne stia a casa sua.
La difesa personale semplicemente non è adatta a tutti…
…e chi dice il contrario lo fa perché vuole più soldi, non perché ha a cuore i tuoi interessi.
Non occorre essere superman o wonderwoman…
…ma insegnare difesa personale per accontentare persone fisicamente inadatte o coloro che vogliono tutto, subito e senza sforzo è una pazzia perché per fare ciò bisogna imbastire per forza dei corsi truffa.
Qualcuno purtroppo l’ha capito…
…e ha capito anche che i soldi veri sono lì.
Infatti, nel tentativo di estorcere qualche euro alle ignare vittime delle molte pubblicità ingannevoli che girano in questo settore, negli ultimi anni i corsi inutili di “Difesa-Personale-Speriamo” sono proliferati come zanzare in una palude.
La verità è che i corsi brevi e aperti a tutti di difesa personale durano poco perché sono basati sul modello prendi i soldi e scappa e se durassero di più anche le persone più ingenue prima o poi fiuterebbero l’inganno.
Mi spiace essere io a dirlo e non desidero farmi nuovi nemici ma qualcuno deve pur avere il coraggio di raccontare le cose come stanno.
Non importa quanto il marketing di bassa lega possa sforzarsi di vendere bugie.
Nessun corso di pseudo derivazione militare e nessun metodo segreto ti potrà mettere in grado di difenderti a mano nuda in pochi mesi.
Punto!
E se pensi:
“dato che la strada è lunga e molto impegnativa allora non ha senso studiare difesa personale.”
Hai ragione!
Se sei così pigro da non avere nemmeno il coraggio di andare in palestra ad allenarti un paio di volte a settimana per qualche anno allora è così:
Non ha senso.
Ma se sei disposto a impegnarti allora sappi che un percorso serio di difesa personale non serve solo a prepararti in caso di scenario apocalittico ma ti da la possibilità di crescere come persona.
Confrontarsi con le proprie paure, superare i propri limiti fisici, espandere le proprie abilità, aumentare coraggio, determinazione e disciplina sono qualità che trascendono la pratica marziale e sono fondamentali nella vita di tutti i giorni.
Personalmente non conosco un solo allievo che sia con me da 3 o 4 anni e che non sia diventato oggi una persona nettamente migliore rispetto a quella che era la prima volta che ha messo piede in palestra.
“oggi sii umile, sorridi e allenati perché presto sarà già domani”
Alla prossima
Enrico Luciolli